Pagina:Guidi - Riconciliazione, 1897.djvu/137

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riconciliazione. 137

il dabben uomo desidera invano la compiacenza di lasciare a’ suoi figli un capitale. E del resto, mia dolce, mia vera amica, continuò con accento di tenerezza profonda, v’ha sul capo di noi tutti una spada sospesa ad un filo... oh, non ispaventarti! la spada c’è, ma il filo non si tronca per ora, giacchè Dio non permetterà che tu pianga, nè la Reale Compagnia di assicurazioni bramerà pagare la somma appena fatto il contratto! — sorrise e continuò dolcemente, — egli è però certo, anima mia, che la morte può sorprendere un galantuomo da un momento all’altro, anche allora che vicino a una donna diletta sogna una eternità di consolazione; anche allora che in mezzo a una turba di piccoli angioli che lo fanno arrabbiare, sorride agli anni remoti! non vi è da illudersi. Tu, così pia, intelligente e informata al vero spirito della religione, sai meglio d’ogni altra che, alla sventura, sempre possibile, è giusto contrapporre non solo la rassegnazione, ma i mezzi altresì per renderla meno acuta e grande. Or dunque chi ama, chi pensa, chi ragiona