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riconciliazione. 71

sue osservazioni, lo strazio, la superbia, l’invidia che si disputavano miserevolmente il cuore di Cecilia Rigotti, povera pianta male allevata, povera anima oppressa da sventure troppo dure per lei! e vedeva in sua moglie l’alternativa perpetua d’una tranquillità instabile, d’una apprensione soffocante. Il suo brio non era più schietto, le sue angustie erano vere, ma riusciva a tenerle sequestrate nell’intimo, perchè l’amor proprio glielo imponeva.

Decisamente Paolina era ammalata di gelosia e bisognava guarirla. Guarirla in qual modo? vi voleva una occasione non scongiurata per forza di volontà, ma figlia del caso perchè quell’anima di bambina si liberasse per sempre da una tendenza, da un vizio che invecchiando non acconsente più rimedio a guisa d’una stortura del corpo che, non a tempo risanata, lascia di sè una sconcia ed indelebile impronta.

La Rigotti accennava dopo due settimane di voler ritornare in città e Paolina timorosa di far conoscere al marito la gioia di quell’annunzio