Pagina:Guidiccioni, Giovanni – Rime, 1912 – BEIC 1850335.djvu/340

Da Wikisource.

II

FRANCESCO COPPETTA BECCUTI

Il Coppetta non ebbe la ventura di molte edizioni : tre in tutto:

1) Rime di M. Francesco Coppetta de’ Beccuti perugino, Venezia, Guerra, 1580 (in-12). Fu curata, ma con mende moltissime, da Ubaldo Bianchi.

2) Rime di Francesco Beccuti detto il Coppetta ed altri poeti perugini, scelte da Giacinto Vincioli, Perugia, 1720 (in-8). Stampa, questa, piú ricca; ma con di molti svarioni.

3) Rime di Francesco Beccuti perugino detto il Coppetta, Venezia, mdccli, Francesco Pitteri (in-4). Vi attese con molta diligenza e dottrina Vincenzo Cavallucci, il quale di piú manoscritti si giovò non solo per aggiungere componimenti inediti, ma altresi per migliorare il testo; e vi premise una anche troppo succinta vita del poeta e aggiunse poi un suo apparato, per quanto prolisso, tuttavia prezioso di annotazioni. E, insomma, un’opera che, pur essendo nel succedersi delle rime disordinatissima e nella scelta lezione non sempre avveduta e sicura, dev’essere nondimeno stimata di capitale importanza.

Altre rime vennero poi edite sparsamente:

1) Saggio di rime di diversi buoni autori che fiorirono dal XIV fino al XVIII secolo , Firenze, Ronchi, mdcccxxv (in-8). A carte 201-202, sotto il nome del Nostro è un capitolo scherzoso sopra il nome di Martino. Poiché il libro non ha veruna autoritá né indica onde il capitolo sia tratto, e massimamente perché il poeta v’insiste eh’è noiato di cotal suo nome e perciò vuol sbattezzarsi, non potendolo ritenere del Nostro, l’abbiamo qui omesso.

2) Rime del Coppetta che nelle felicissime nozze del nob. cav. e conte Giovanni de’ Bernini colla nob. dama Isolta Buri la prima volta escono in luce, Verona, Tommasi, 1830 (opusc. in-8). [Vedi Antologia, maggio 1832, p. 31]. Sono una ballata, ventisette stanze, e un sonetto che Paolo Zanotti ricavò da un bel codicetto, sincrono, della libreria Gianfilippi, e che noi abbiamo dato alla p. 220, sotto il numero cl.