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della Porretta. Questo però non gl’impedì di volgere più tardi la dedica del libro ad Ercole duca di Ferrara, nella corte del quale era passato in qualità di secondo cameriere!

VIII.

Non rifaremo qui la biografia di Sabadino, nè ci dilungheremo ad esaminare l’intricatissima serie dei suoi lavori. Uno studio simile occuperebbe un volume e forse un volume più grosso che importante.

Egli non fu nè scrittore elegante nè originale. Se gli artisti bolognesi, non escluso il grande Francia, subirono l’influenza de’ Ferraresi per la pittura, Sabadino la subì per la letteratura non esclusi tutti i latinismi che dánno a’ suoi scritti un colore fidenziano.

La letteratura e specialmente l’ar-