Pagina:Hoffmann - Racconti I, Milano, 1835.djvu/72

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il violino di cremona. 9

Il resto della costruzione dell’edificio e gli altri lavori furono compiuti in egual modo e coll’istessa prestezza. La singolarità grottesca di tutta l’impresa, la meraviglia che si provò vedendo che alla fin fine la casa prendeva un aspetto abbastanza buono, e principalmente la liberalità di Crespel, mantennero il buon umore degli operai, che cominciarono ad eseguire i progetti del consigliere. Così tutte le difficoltà si trovarono vinte, ed in poco tempo s’innalzò una gran casa che aveva esternamente l’aspetto più bizzarro, perchè tutte le parti vi sembravano gettate a caso, ma il cui interno offriva mille bellezze e la disposizione della quale era di una comodità estrema. Tutti quelli che la visitarono andarono d’accordo in questo, ed io stesso non potei sconvenirne quando una più intima conoscenza con Crespel mi ebbe aperta la sua abitazione.


CAPITOLO II.


Io non aveva ancor potuto vedere l’original consigliere, la sua casa l’occupava talmente, ch’egli non era andato dal professore M... dove era solito pranzare una volta alla settimana. Ei gli aveva anche detto che non oltrepasserebbe la porta del suo giardino prima dell’inaugurazione della sua nuova dimora. Tutti gli amici e conoscenti di Crespel si aspettavano in questa occasione un gran convito; ma Crespel non invitò che i maestri, i compagni, e i manuali che avevano cooperato alla costruzione della fabbrica. Ei li trattò nel più splendido modo. I muratori assalivano fini pasticci di selvaggiume, i meschini falegnami mangiavano i fagiani dorati e i tartufi; i pesci rarissimi, i frutti più squisiti erano ammassati in abbondanza davanti a quei poveri diavoli.

La sera vennero le loro mogli e le loro figlie, e vi fu un gran ballo. Crespel ballò molte volte colle mogli dei maestri, poi andò a mettersi in mezzo all’orchestra, prese un violino e diresse contraddanze sino alla mattina.

Alcuni giorni dopo quella farsa, che diede al consigliere Crespel la fama d’un amico del popolo, io lo trovai dal suo amico il professore M.... La sua condotta fu delle più singolari. I suoi movimenti erano sì bruschi e sì inquieti, ch’io credeva ad ogni momento vederlo a farsi male o spezzar qualche mobile; ma questa disgrazia non avvenne, e senza dubbio non la si temeva, poichè la padrona di casa non mostrò nessuna inquietudine vedendo o girare a gran passi intorno ad una tavola carica di tazze di porcellana, manovrare vicino ad un grande specchio e prendere nelle sue mani un vaso di fiori stupendamente dipinto per ammirarne i colori. In generale, Crespel esaminò prima del pranzo colla più minuta esat-