Pagina:Hoffmann - Racconti III, Milano, 1835.djvu/156

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— 156 — 11 giorno seguente Andrès si recìj dal conte per informarlo del caso. Il conte lo commendò, e fece scrivere 1* avventura negli archivi del castello. Però lo spaventoso accidente teneva assediato Andrès di modo che non poteva aver sonno. Onde la notte sentiva nella sua camera degli strani rumori, ed un, bagliore rossigno gli lampeggiava tratto tratto sugli occhi, e una cupa voce gli mormorava:

— Eccoti padrone; il tesoro é tuo, l’ hai nelle tue manil Pareva ad Andrès che gli corresse per l’ anima una voluttà singolare a queste parole; ma come spuntava 1* aurora poste con umil cuore le ginocchia a terra pregava Iddio che lo volesse illuminare.Un giorno dopo la preghiera gli balenò nella mente che poteva aver trovato il modo di cacciare il tentatore e salvarsi. Allora andò a cercare la cassetta di Trabac• chio, e corse senza aprirla a gittarla in un profondo pozzo. Da quinci in poi ebbe requie, nè fu più turbato da Spiriti maligni.

FINE DI IGNAZIO DENNER t I