Pagina:Hymnus in Romam.djvu/118

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NOTE


Pag. 26 - Statua d’una sacerdotessa di Vesta rimessa in luce fra le rovine dell’atrium Vestae. Rappresenta una Vestale Massima.


Pag. 27 - Cippo miliare di grandiosa mole trovato nel Reno presso Bologna, che ricorda avere l’imperatore Augusto munita (specialmente di ponti) la via Emilia da Rimini al fiume Trebbia. Appartiene all’anno 2 av. Cr. Si conserva al Museo Civico di Bologna.


Pag. 28 - Statua equestre di bronzo di Marco Aurelio sulla piazza del Campidoglio.


Pag. 29 - Statua di Papa Bonifacio VIII, in lamine di bronzo battuto, opera di Manno orefice bolognese (1301) di duro e rigido stile; già collocata sulla fronte della torre del palazzo pubblico di Bologna ed ora nel Museo Civico.
  — Quando gli ambasciatori di Alberto d’Austria vennero a Roma per chiedere a Bonifazio di riconoscere il loro signore, come successore di Carlo Magno, e perciò come imperatore, papa Bonifazio li ricevette con in testa la corona imperiale e la spada al fianco, seduto in trono; e negandosi alla lor domanda, aggiunse, mettendo la mano al pomo della spada: Non posso io guardare i diritti dell’impero? Cesare son io! Così Benvenuto da Imola, nel commento alla Divina Commedia, tomo III, pag. 182: Purg. Cap. VI. — Da una nota di Albano Sorbelli.


Pag. 30, V. 4 - Frameati è parola coniata su framea, come verutus su veru. Fràmea era l’asta germanica, angusto et brevi ferro. Tac. Germ. 6.


Pag. 32 - Cripta di S. Cornelio martire nelle catacombe di Callisto sulla via Appia.

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