Pagina:Hypnerotomachia Poliphili.djvu/298

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In questa iucunda et dilectosa clausura, tra il verdissimo mirteto, et tra questo florido naranceo septo ambiente, innumeri et promiscui animali inclusi vagamente discorrevano, quantunque la natura dissimile repugnasse innoxii et mansueti. Vagavano quivi cum mutua amicitia. Et prima gli caprigeni satyri cum gli pendenti et intorti spirili. Gli bicorni fauni, cum l’altro sexo. Dapoi gli semiferi Cervi, et Capree saxipete, et le pavide Dame, gli maculosi Hinnuli, gli saltanti Capreoli. Gli auriti Lepori. Gli timidi Cuniculi. Le Fele pullarie, candide et lutee Mustelle, et la mendace Gallante, Sciuri inquieti, et somnochiosi Glyri. Gli feroci Alicorni, et Tragope et Tragelaphi. Omni specie leonina sencia alcuna frammea, ma ludibondi. Gli collosi Gyraphi, celere Gavielle. Et infiniti altri animali, intenti ad gli solatii dilla natura. Ultra poscia di questo claustro verso il centro, trovai una magnificentia di uno eximio pomerio, overo delitioso viridario. Quali mai potreberon, non solamente gli humani ordinare, ma mi suado che né pensare. Facile è dunque, che le seconde operatrice faci secundo il primo operante. Et ancora io diciò consento, che né ingegnio tanto foecondo si ritrovasi, che singularmente valesse, di tante excellentissime operature di questo sacro loco dignamente di relato alquanto propalare. Cedano quivi gli pensili horti da Syro re constructi. Per la quale cosa rectamente iudicai, che non da altro, ma solo da divino artifice fue cusì exquisitissimo cogitamento ad contemplatione dill’alma dea dilla natura ad tale ordine, et effecto decentissimamente producto. Il quale spectatissimo giardino verso il centro porrecto, di passi .166. et semi in prati diviso. La quale divisione constava per itione di directo al centro, et circularmente transversarie. Late passi .V. Gli primarii prati nella prima linea dilla sua quadratura verso la clausura, cum le laterale erano passi .50. Ma la quarta linea verso il centro se decrementava, et da questa linea tolleva la dimensione, la prima linea dil secundo prato, et per il medesimo modo il tertio prato se quadrava. Perché la forcia dille linee al centro tendente causava il scambro. Et le angustie di essi prati et dille strate, et però era deformata la quadratura. Le transversarie nella sua integritate rimanente. Le quale strate erano pergulate, et in ciascuna grummia era tuberculato, sopra quatro columne ionice, il scapo overo la sua proceritate dille quale era di nove diametri dilla ima sua crassitudine. Et di qui et de lì dille itione, overo strate, erano altane busteate di finissimi marmori, cum liniamenti decentissimi. Et per omni quatro diametri extava una di sopradicte columne. Tale columnatione, et intercolumnio per tuto observato.