Pagina:Hypnerotomachia Poliphili.djvu/381

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POLIPHILO INCOMINCIA IL SECONDO LIBRO DI LA SUA HYPNEROTOMACHIA. NEL QUALE POLIA ET LUI DISERTABONDI, IN QUALE MODO ET VARIO CASO NARRANO INTERCALARIAMENTE IL SUO INAMORAMENTO.

NARRA QUIVI LA DIVA POLIA LA NOBILE ET ANTIQUA ORIGINE SUA. ET COMO PER LI PREDECESSORI SUI TRIVISIO FUE EDIFICATO. ET DI QUELLA GENTE LELIA ORIUNDA. ET PER QUALE MODO DISAVEDUTA ET INSCIA DISCONCIAMENTE SE INAMOROE DI LEI IL SUO DILECTO POLIPHILO.

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E MIE DEBILE VOCE TALE O GRAtiose et dive Nymphe absone perveneranno et inconcinne alla vostra benigna audientia, quale la terrifica raucitate del urinante Esacho al suave canto dela piangevole Philomela. Nondimeno volendo io cum tuti gli mei exili conati del intellecto, et cum la mia paucula sufficientia di satisfare alle vostre piacevole petitione, non ristarò al potere. Le quale semota qualunque hesitatione epse più che si congruerebbe altronde, dignamente meritano più uberrimo fluvio di eloquentia, cum troppo più rotunda elegantia et cum più exornata politura di pronuntiato, che in me per alcuno pacto non si trova, di conseguire il suo gratioso affecto. Ma a vui Celibe Nymphe et ad me alquanto, quantunche et confusa et incomptamente fringultiente harò in qualche portiuncula gratificato assai. Quando voluntarosa et divota a gli desii vostri et postulato me prestarò più presto cum l’animo non mediocre prompto humile parendo, che cum enucleata tersa, et venusta eloquentia placendo. La prisca dunque et veterrima geneologia, et prosapia, et il fatale mio amore garrulando ordire. Onde già essendo nel vostro venerando conventuale conspecto, et vederme sterile et ieiuna di eloquio et ad tanto prestante et divo ceto di vui o Nymphe sedule famularie dil acceso Cupidine. Et in tanto benigno et delectevole et sacro sito, di sincere aure et florigeri spiramini afflato. Io acconciamente compulso di assumere uno venerabile auso, et tranquillo timore de dire. Dunque avante il tuto venia date, o bellissime et beatissime Nymphe a questo mio blacterare et agli femelli et terrigeni, et pusilluli Conati, si advene che in alchuna parte io incautamente

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