Pagina:I Duelli Mortali Del Secolo XIX, Battistelli, 1899.djvu/222

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La cronaca di questo duello ci informa:

«In seguito a questo scontro con esito fatale, il signor Belz de Villas se n’è andato al Circolo, ove s’è affacciato al balcone, e a mezzogiorno ha assistito a un banchetto revisionista, al quale i suoi padrini hanno avuto il buon senso di non comparire».


Ed eccoci al dibattimento.

Alla domanda:

— Voi riconoscete di aver causato volontariamente la morte di Pierotti?

De Villas ha risposto:

— Sissignore; senza riserva o esitazione.

Quindi ha riferito in dettaglio le circostanze del duello, dimostrando come lo scontro fu leale. Solamente quando gli posero le manette, il signor Belz si conturbò assai. Nè di questo turbamento glie ne faccio colpa.

Nel pomeriggio i signori Fabres e Brégas, padrini di Belz de Villas, si posero a disposizione del giudice d’istruzione. Ne seguì interrogatorio e confronto con i testimoni del povero morto.

Per richiesta della famiglia Pierotti, i dottori Fanton e Flavard si recarono a casa del defunto per constatare l’indole della ferita. Sondarono la piaga allo sterno e costatarono che la spada era penetrata per ben quattro centimetri e che la punta del cuore era stata lesa. Infine, constatarono l’esistenza di due altre ferite sul bicipite destro.

Il corpo, poi, fu fotografato in maniera da porre le tre ferite in evidenza.

Nel processo verbale non si faceva parola che di una sola ferita; e le altre?