Pagina:I Duelli Mortali Del Secolo XIX, Battistelli, 1899.djvu/243

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La palla del signor Schäedle aveva colpito il dottore Barcich in pieno petto, alla regione del cuore; la pistola del Barcich aveva «raté son coup», aveva fatto cecca.

Accorsero i padrini e i medici; aprirono al caduto panciotto e camicia; verificarono la ferita; riconoscendone la gravità e constatando essersi il proiettile conficcato nel petto di guisa che rendeva impossibile l’estrazione sul campo.

Il ferito fu trasportato a braccia in una carrozza, che lo ricondusse a Fiume, nella casa paterna.

Pochi minuti dopo l’avvocato Barcich, giovane di 29 anni, spirava.

Il 13 marzo si fecero i funerali di questa vittima del punto d’onore. Vi assisteva tutto Fiume, tanta gente da impedire il passaggio del corteo. Il feretro era letteralmente coperto di splendide corone tra cui era notata quella della giovane sposa!

All’estrema dimora i vecchi genitori, che muovevano a pietà, vollero accompagnare il caro estinto, e vi fu condotto senza le onoranze religiose, perchè rifiutate, malgrado l’indignazione generale, dal parroco Bedini.

L’autorità che non aveva potuto o saputo impossessarsi dei duellanti vivi, prese possesso del Barcich morto e ne ordinò l’autopsia, dalla quale risultò che la palla aveva risparmiato il cuore del povero giovane; ma che, fracassandogli la quinta costola a pochi centimetri dallo sterno aveva traversato il polmone sinistro per sortire di sotto all’ascella.

Ultimo particolare: i quattro padrini seguivano il feretro.

Ne seguì il processo relativo, chiuso con la condanna di Schäedle a due mesi di prigionia di Stato a Szeghedino.


Giugno 1892. Morès-Meyer. — Nel luglio 1892 il senatore Maxime Lecomte depose agli uffici del senato una proposta così concepita:

«Il duello è un delitto. Chiunque si sarà battuto in duello verrà punito con prigione da un mese a un anno e con una multa da 100 a 200 franchi».