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508 I Nibelunghi

Arma gli tolse. Detto era Eckewardo
Il buono cavalier; ma per cotesto
275Alto s’ebbe dolor, ch’egli perdea,
Per tal vïaggio degli eroi, la spada,
E quelli di Rüedgero in sul confine
Mala difesa rinvenìan. Vergogna,
Oh! vergogna di me, disse Eckewardo.
280Davver! che de’ Burgundi sì mi cruccia
Il vïaggio d’assai! Tutto il mio gaudio
Sparve per me da ch’io perdea Sifrido!
Prence Rüedgero, aimè! di qual mai guisa
Verso a te m’adoprai! — Ma poi che intese
285Del nobile guerriero Hàgen l’affanno,
Quell’arma sua gli rese e sì gli aggiunse
Anelli sei lucenti. Abbi cotesti,
Gli disse, per amor, perchè tu sii
Di me l’amico. E cavalier tu sei
290Ardito inver, se qui soletto resti
Su la frontiera — Vi compensi Iddio,
Disse Eckewardo, per i vostri anelli.
Ma crucciami d’assai vostro vïaggio
Appo gli Unni. Uccideste un dì Sifrido;