Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu/15

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374 I Nibelunghi

     225Egli e i congiunti suoi corsero fuori,
E là fûr visti dai cavalli scendere
Ben cinquecento cavalieri. Quelli
De la terra degli Unni ad onor grande
Furono accolti. Così ricche vesti
230Messi non recâr mai. Hàgene allora,
Quei di Tronèga: In Dio questi gagliardi,
Ad alta voce disse, a noi qui sono
I benvenuti, quei, di Bechelara
Principe, e tutti gli uomini di lui.
     235Agli Unni arditi con onor cotesta
Accoglienza si fea. Ortwin da Metze
Disse intanto a Rüedgero: Ospiti mai
Sì volentieri non vedemmo noi
In tutto il tempo. E ciò pel vero affermo.
     240Elli a tutti gli eroi per tal saluto
Rendeano grazie, indi, co’ lor consorti,
Nell’aula entrâr, là ’ve con molti suoi
Valenti e prodi ritrovarno il sire.
Si levò il sire dal suo seggio, e questo
245Si fe’ da lui per cortesia ben grande.
Incontro al messaggier, deh! con quale atto