Pagina:I promessi sposi (1825) I.djvu/67

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ricami. Oltre questo, che era l’ornamento particolare del dì delle nozze, Lucia aveva quello quotidiano d’una modesta bellezza, rilevata allora e accresciuta dalle varie affezioni che le si dipingevano sul volto: una gioia temperata da un turbamento leggiero, quel placido accoramento che si mostra ad ora ad ora sul volto delle spose, e senza scomporre la bellezza, le dà un carattere particolare. La picciola Bettina si cacciò nel crocchio, si accostò a Lucia, le fece intendere accortamente che aveva qualche cosa da comunicarle, e le disse la sua parolina all’orecchio. “Vado un momento e torno” disse Lucia alle donne, e scese in fretta. Al vedere la faccia mutata ed il portamento inquieto di Renzo, “che cosa c’è?” diss’ella, non senza un presentimento di terrore.

“Lucia!” rispose Renzo, “per oggi, tutto è a monte; e Dio sa quando potremo esser marito e moglie.”

“Che?” disse Lucia tutta smarrita. Renzo le narrò brevemente la storia di quel mattino: ella ascoltava con angoscia: e quando udì il nome di don Rodrigo, “ah!” sclamò, arrossendo e tremando, “fino a questo segno!”

“Dunque voi sapevate.......?” disse Renzo.