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I PROMESSI SPOSI




CAPITOLO XII.


Era quello il secondo anno di scarso ricolto. Nell’antecedente, le scorte rimaste degli anni addietro avevano supplito tanto o quanto al difetto; e la popolazione era giunta non satolla nè affamata, ma, certo, affatto sproveduta, alla messe del 1628, nel quale ci troviamo colla nostra storia. Ora, questa messe tanto desiderata riuscì ancor più povera della precedente, in parte per maggior contrarietà delle stagioni (e questo non solo nel milanese, ma in un buon tratto di paese circonvicino); in parte per fatto degli uomini. Il guasto e lo sperpero della guerra, di quella bella guerra di cui abbiam fatto motto di sopra, era tale, che, nella parte dello stato più vicina ad essa, molte possessioni più dell’ordinario rimanevano incolte e deserte di contadini, i quali, invece di procacciare col lavoro pane a sè e agli altri, erano costretti d’andarne accattando per Dio. Ho detto: più dell’ordina-