Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/156

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Abbondio: “credete voi che ai santi si possa dire, senza riguardo, tutto ciò che passa per la mente? Pensate piuttosto a ringraziarlo del bene che vi ha fatto.”

“Oh per questo, ci aveva già pensato: che crede non sappia nè anche un po’ di creanza?”

“La creanza è di non dir le cose che possono dispiacere, massime a chi non è avvezzo a sentirne. E capitela bene tutte e due, che qui non è luogo da pettegoleggiare, e da dir su tutto quello che vi può venire in capo. È casa d’un gran signore, già sapete: vedete che famiglia c’è attorno in volta: ci vien gente di tutte le sorte: sicchè, giudizio, se potete: pesar le parole, e soprattutto dirne poche, e solo quando c’è necessità: chè a tacere non si falla mai.”

“Fa peggio ella con tutte codeste sue...” entrava a dire Perpetua, ma: “zitto!” gridò sottovoce don Abbondio, e insieme si levò il cappello in fretta, e fece un profondo inchino: chè, guardando in su, aveva scorto l’innominato scendere alla volta loro. Questi aveva pur veduto e riconosciuto don Abbondio; e si affrettava ad incontrarlo.

“Signor curato,” disse, quando fu presso,