Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/27

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annunziate ai poveri? Chi pretende da voi che vinciate la forza colla forza? Certo, non vi sarà domandato, un giorno, se abbiate saputo fare stare i potenti; che a questo non o vi fu dato nè missione, nè modo. Ma ben vi sarà domandato se avrete posti in opera i mezzi che erano in voi, di far ciò che vi era prescritto, anche quando eglino avessero la temerità d’inibirvelo.”

— Anche questi santi son curiosi, — pensava intanto don Abbondio: — in sostanza, a spremerne il sugo, gli stanno più a cuore gli amori di due giovani, che la vita d’un povero sacerdote. — E, quanto a lui, si sarebbe volentieri contentato che il discorso finisse lì; ma vedeva il cardinale, ad ogni pausa, restare in atto di chi aspetti una risposta: una confessione, o una apologia, qualche cosa in somma.

“Torno a dire, monsignore,” rispose egli dunque, “che avrò io il torto..... Il coraggio, uno non se lo può dare.”

E perchè dunque, potrei dirvi, vi siete voi impegnato in un ministero, che v’impone di stare in guerra colle passioni del secolo? Ma come, vi dirò piuttosto, come non pensate che, se in codesto ministero, comunque vi ci siate posto, il coraggio vi