Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/414

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rispettoso al loro curato; e questi, in fondo, aveva sempre voluto lor bene. Sono quei benedetti affari che imbrogliano gli affetti.

Chi domandasse se non vi fu anche del dolore in distaccarsi dal paese natìo, da quelle montagne; certo che ve n’ebbe: chè del dolore, ce n’è, sto per dire, un po’ da per tutto. Convien però credere che non fosse molto forte, giacchè avrebbero potuto risparmiarselo, stando a casa loro, ora che i due grandi inciampi, don Rodrigo e il bando, erano tolti. Ma già da qualche tempo erano avvezzi tutti e tre a risguardar come loro il paese a cui andavano. Renzo l’aveva fatto parer buono alle donne, raccontando le agevolezze che vi trovavano gli operai, e cento cose del bel vivere che vi si faceva. Del resto avevan tutti passato dei momenti ben amari in quello a cui volgevano le spalle; e le memorie triste finiscono sempre a guastare nella mente i luoghi che le richiamano. E se quei luoghi sono i natii, c’è forse in tali memorie qualche cosa di più aspro e pugnente. Anche il bambino, dice il manoscritto, riposa volentieri sul seno della nutrice, cerca con avidità e con fiducia la poppa che lo ha dolcemente alimentato fino allora; ma se la nutrice, per divezzarlo, la intigne d’assenzio,