Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/8

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drigo, levatosi un mattino prima del sole, si mise in una carrozza, col Griso e con altri bravi al di fuori, dinanzi e di dietro; e, lasciato ordine che il resto della famiglia venisse poi in seguito, si partì come un fuggitivo, come (ci sia un po’ lecito di sollevare i nostri personaggi con qualche illustre paragone), come Catilina da Roma, sbuffando e giurando di tornar ben presto, in altra comparsa, a far le sue vendette.

Intanto, il cardinale veniva visitando, una per giorno, le parrocchie poste nel territorio. di Lecco. Il giorno ch’egli doveva arrivare a quella di Lucia, già una gran parte degli abitanti s’eran portati sulla strada, a fargli incontro. All’entrata, della terra, proprio accanto alla casetta delle nostre due donne, era un arco trionfale, costrutto di stili per ritto e di pali per traverso, rivestito di paglia e di musco, e fregiato con frasche verdi di brusco e d’agrifoglio, distinte di bacche rosseggianti; la facciata della chiesa era addobbata di tappezzerie; al davanzale d’ogni finestra pendevano coltri e lenzuola distese, fasce di bambini disposte a drappelloni; tutto quel poco necessario, che fosse atto a far, bene o male, figura di superfluo. In sul vespero (ch’era l’ora in cui Federigo faceva di arrivare alle chiese da visitarsi), quei che