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CAPITOLO XII.

Del Sito da eleggersi per le Fabbriche di Villa.


L

E Case della Città sono veramente al Gentiluomo di molto splendore e comodità, avendo in esse ad abitare tutto quel tempo che li bisognerà per la amministrazione della Repubblica e governo delle cose proprie; ma non minore utilità e consolazione caverà forse dalle Case di Villa, dove il resto del tempo si passerà in vedere ed ornare le sue possessioni, e con industria ed arte dell’Agricoltura accrescer le facoltà, dove anco per l’esercizio, che nella Villa si suol fare a piedi ed a cavallo, il corpo più agevolmente conserverà la sua sanità e robustezza, e dove finalmente l’animo stanco delle agitazioni della Città prenderà molto ristoro e consolazione, e quietamente potrà attendere agli studi delle lettere ed alla contemplazione; come per questo gli antichi Savi solevano spesse volte usare di ritirarsi in simili luoghi, ove visitati da virtuosi amici e parenti loro, avendo case, giardini, fontane, e simili luoghi sollazzevoli e soprattutto la lor virtù, potevano facilmente conseguir quella beata vita, che quggiù si può ottenere. Pertanto avendo con l’aiuto del Signore Iddio espedito di trattare delle Case di Città, giusta cosa è che passiamo a quelle di Villa, nelle quali principalmente consiste il negozio famigliare e privato. Ma avanti che ai disegni di quelle si venga, parmi molto a proposito ragionare del sito o luogo da eleggersi per esse Fabbriche, e del compartimento di quelle; perciocchè non essendo noi (come nelle Città suole avvenire) dai muri pubblici o dei vicini fra certi e determinati confini rinchiusi, è officio di saggio Architetto con ogni sollecitudine ed opera investigare e ricercare luogo comodo e sano standosi in Villa per lo più nel tempo dell’estate, nel quale ancora nei luoghi molto sani i corpi nostri per il caldo si indeboliscono ed ammalano. Primieramente adunque eleggerassi luogo quanto sia possibile comodo alle possessioni e nel mezzo di quelle, acciocchè il padrone senza molta fatica possa scoprire e megliorare i suoi luoghi d’intorno, e i frutti di quelli possano acconciamente alla casa dominicale esser dal lavoratore portati. Se si potrà fabbricare sopra il fiume, sarà cosa molto comoda e bella; perciocchè e le entrate con poca spesa in ogni tempo si potranno nella città condurre con le barche, e servirà agli usi della casa e degli animali, oltre che apporterà molto fresco l’estate, e farà bellissima vista, e con grandissima utilità ed ornamento si potranno adacquare le possessioni, i Giardini, e i Bruoli, che sono l’anima e diporto della Villa. Ma non si potendo aver fiumi navigabili, si cercherà di fabbricare appresso altre acque correnti, allontanandosi soprattutto dalle acque morte e che non corrono, perchè generano aere cattivissimo; il che facilmente schiveremo, se fabbricheremo in luoghi elevati ed allegri, cioè dove l’aere sia dal continuo spirar dei venti mosso, e la terra per la scaduta sia dagli umidi e cattivi vapori purgata; onde gli abitatori sani ed allegri e con buon colore si mantengano, e non si senta la molestia delle Zenzale e d’altri animaletti, che nascono dalla putrefazione delle acque morte e paludose. E perchè le acque sono necessarissime al vivere umano, e secondo le varie qualità loro varj effetti in noi producono, onde alcune generano milza, alcune gozzi, alcune il mal di pietra, ed alcune altre altri mali; si userà grandissima diligen-