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DELLO STESSO.
Di Monarchia i diritti, ed i Celesti,
E cantai Flegetonte, e i laghi inferni,
Finchè i fati al cantar non ebbi infesti:
4Ma poichè l’alma nei seggi superni,
All’autor suo drizzando i vanni presti,
Or degli astri si volse ai gaudii eterni;
Dante son chiuso io qui, di patria fuore,
8Cui Flora madre fu di poco amore.