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Fiorenza ingrata un frutto amaro bene
Diègli a gustar, da quando al suo poeta
15Dell’esilio patir fece le pene.
La pietosa Ravenna invece è lieta,
In sen del Duca suo Guido Novello,
D’avergli dato almen stanza quïeta.
Tredici volte cento, e unito a quello
20D’anni vent’uno il novero volgea,
Quando Settembre, agl’idi, apria l’avello,
Che agli astri suoi redir l’alma ne fea.