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Non d’alloro le tempie incoronato?
T. O Melibeo, l’ onor dei vati è gito
50In aria omai, e Mopso a gran fatica
Fu dalla Musa sostenuto insonne.
Io detto avea, quando la voce irruppe
Dello sdegno così: per colli e prati
Quanto belar, quando recinto il crine
55Del verde lauro in sulle corde il suono
Desterò del Peana! Eppur mai sempre
Gl’ignari degli Dei campi e foreste
Io temerò. Le chiome trïonfante
Aggiustar non fia meglio, allor ch’io torni,
60Bench’uso a biondeggiar, col crin canuto
Cinto di verde fronda all’Arno in riva?
M. Ed ei: chi mai può dubitarne? Or dunque
Titiro bada, che veloce è il tempo,
Ed invecchiaro omai le pecorelle
65Figlie dei capri, che alle madri demmo.
T. Risposi allor: quando nel canto mio
Al mondo intorno gli scorrenti corpi,
E mostri avrò gli abitator del cielo,
Come gl’inferni regni, allora il capo
70Grato cinger mi fia di lauro e d’edra.
Mopso me lo concede?
M. Ed ei: che Mopso?
Forse non sai ch’egli riprende al vivo