Pagina:I versi latini di Giovanni del Virgilio e di Dante Alighieri, Venezia, 1845.djvu/77

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     Il comico parlar, sì perchè suona
     Tutto vulgar sulla femminea bocca;
     75Sì perchè d’accettarlo hanno vergogna
     Le Castalie sorelle?

T.                                Anch’io, risposi;
     E intanto i versi tuoi, Mopso, rilessi.

M. Ed egli allor strinse le spalle, e, dunque,
     Disse, che ne farem, volendo a Mopso
     Dar la risposta?

80T.                                Ho meco, io dissi, quella
     Pecorella gratissima, lo sai,
     Che trar le poppe appena puote, tanto
     Di latte abbonda, ed or sotto l’ingente
     Rupe rumina l’erbe or or brucate.
     85A gregge alcun non appartiene, a stalla
     Veruna non è avvezza, ha per costume
     Venirmi presso, nè giammai per forza
     S’avvicina alla secchia: io di mia mano
     Per suo sollievo a mungerla son presto,
     90E qui dieci empirò vasi di latte,
     Che a Mopso manderò.

M.                                Sia pur; tu intanto
     Bada ai lascivi capri, e impara il dente
     A bene esercitar su dure croste.

T. Sotto la quercia tali Melibeo
     95Versi, ed io pur, cantava: il farro intanto
     Ne si cuoceva nell’umìl capanna.