Pagina:Il Buddha, Confucio e Lao-Tse.djvu/158

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parte prima 87

La nuova dinastia fondata così da Çiçunâga, dopo la caduta di quella di Batthiya, padre di Bimbisâra, non ebbe lunga durata. Kâlâçoka, morto dopo 28 anni di regno,1 lasciò dieci figliuoli, il maggiore dei quali fu Bhadrasena, che l’un dopo l’altro ebbero il governo, durante un periodo di 33 anni secondo alcuni,2 o di 22 secondo altri.3 Ma al tempo dell’ultimo di questi dieci figliuoli, che si chiamava Pinjamakha, un avventuriero per nome Ugasena-Nanda rovesciò la dinastia regnante, e ne fondò una della sua stirpe, che prese appunto l’appellativo di Nanda. Questa dinastia si compose soltanto degli otto fratelli d’Ugasena, che salirono a vicenda sul trono, regnando in tutti 22 anni, a starsene all’opinione de’ più;4 mentre alcuni autori brâhmani invece fanno rimanere in trono il solo fondatore di essa dinastia, per lo spazio di 88 anni.5 Altri scrittori buddhici poi, a cagione degli anni di regno e del numero di sovrani, confusero i nove Nanda coi nove fratelli di Bhadrasena, e ne fecero una sola dinastia.6

Dopo la distruzione di Vaiçâlî per opera del re Ajâtaçatru, i principi di quella terra, per fuggire alla strage, si rifugiarono in un paese verso l’oriente, e vi fondarono un’altra città che fu detta Maurya. Costretti più tardi ad abbandonare anche quella residenza, e ricoverarsi altrove, accadde che la moglie di uno di que’ nobili fuggiaschi, essendo incinta, partorì in esilio un fan-


  1. Bigandet, p. 363 e 371.
  2. Bigandet, p. 371.
  3. Dipavançâ. (Turnour, nel Journ. of the As. Soc. of Bengal, vii, 726).
  4. Bigandet, p. 371.
  5. Koeppen, i, p. 160, nota 1.
  6. Lassen, t. ii, p. 97.