Pagina:Il Buddha, Confucio e Lao-Tse.djvu/292

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parte prima 221

translations and notes, Copenhagen, 1861; — Childers, The Jâtaka, together with its commentary). — 11. Niddesam è un trattato tutto dato alla metafisica. — 12. Patisambhidâmaggo (Pitisambika) è dello stesso genere, e il Tournour lo ha tradotto in parte nel J. A. S. of Bengal, 1838, p. 5. — 13. Apadânam (Apadana), raccolta sul genere degli Avadâna. — 14. Buddhavança (Buddha-vattu) contiene la storia e la genealogia dei 24 Buddha, compreso il Buddha Çâkyamuni.1 Il Tournour ha dati lunghi estratti dei commentarii a quest’opera, fatti da Buddhagohsa, nel J. A. S. Calcutta, 1838, p. 16-44. — 15. Cariyapitaka è una raccolta di storielle in versi, risguardanti le nascite anteriori del Buddha. Vedi il Gogerly nel J. R. A. S. Ceylon branch, t. ii, p. 1, dove se ne trova tradotte buona parte.

Il commento di Buddhagosha al Dighanikâya porta il nome di Sumangala vitâsini, quello al Mjjhimanikâya, di Papancâ sudani e quello all’Anguttaranikâya, di Manoratha purâni. —


  1. Nonostante che le scritture concernenti in qualche modo la persona di Çâkyamuni formino un corpo ragguardevole, e facile per tanto, distinguerle in varii gruppi. Buddhagosha, uno degli uomini più celebri, di cui faccian menzione gli annali religiosi, ce ne ha dato l’esempio appunto nel suo commento all’opera che porta il titolo di Buddhavança. In esso commento tutte le tradizioni relalive al Buddha vengono divise in tre serie: — I. Dûrenidâna, che contengono quelle scritture, che portano la narrazione dal momento, in cui Çâkyamuni riceve da Dipankara la profezia della sua grandezza futura, fino all’ultimo suo rinascimento (avacâra) nel cielo Tushita. — II. Avidûre nidâna, che abbracciano la vita del Saggio dalla sua discesa dal detto cielo fino al suo conseguimento della dignità di Buddha perfetto. — III. Santiko nidâna, che contengono la tradizione relativa al periodo susseguente della vita dì Çâkya fino alla sua morte. Questa divisione si fonda specialmente sur una distinzione reale, che si trova nelle scritture che conservano tali leggende. Alla prima dì queste sezioni corrispondono i Jâtaka, alla seconda i libri come il Lalitavistâra, alla terza i Sûtra. (Senart, nel Jour. Asiatique, 1873, agosto-settembre, p. 115-116).