Pagina:Il Catilinario ed il Giugurtino.djvu/189

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138 il giugurtino

bascìadori a Roma, per domandare patti e lega d’amistà con loro: la qual cosa, molto utile e necessaria al cominciamento della guerra, alquanti Taveano impedita, accecati per avarizia^ siccome uomini che tutte cose oneste e disoneste erano usati di vendere. Anche già innanzi a Giugurta era maritata una figliuola di Bocco1 Veramente questo cotal parentado appresso li Numidi e Mauri è avuto per assai leggieri2 chè, ciascuno secondo suo potere, hanno più mogli, alcuno dieci, alcuno più, e li re ancora in maggior numero: e così l’animo, per la moltitudine distratto e dipartito, niuna ne tiene per compagna; igualmente sono tutte vili. Ordinato ciò, ragunarono loro osti in certo luogo secondo lor piacimento: e quivi, data e ricetula insieme la fede, Giugurta per sue parole accese molto l’animo di Bocco, dicendo che i Romani erano ingiusti, e di profonda avarizia, e comunali nimici d’ogni uomo; e che quella medesima cagione hanno di guerra con Bocco che con seco e con l’altre genti, cioè di volere signoreggiare ciascuno, eglino a’quali tutti altri reami e signorie sono contrarie. Ora poco innanzi, dicea, che erano suti lor inimici li Cartaginesi, anche il re Perse; poi, siccome ciascuno parea ricchissimo e potente, così era inimico a’Romaui. Queste parole e altre simili avendo dette, ordinarono d’andare alla città di Cirta, perocché quivi Metello avea allogata la preda, e li prigioni, e altri impacciamenti di battaglia3: pensando Giugurta così, che o, presa la città, li sarebbe utile, ovvero, se’l duce romano venisse in ajuto de’ suoi, dovessono combattere per battaglia. E egli, come scaltrito e malizioso, avacciava in menomare e impedire pace a Bocco, acciocché non egli per dimorauza volesse altro anziché battaglia oguerra. Lo imperadore, poich’ebbe saputo della compagnia del re, non fece come prima solea, quando avea già spesso vinto Giugurta, cioè, ch’egli largamente in ogni luogo desse copia del combattere; ma, avendo allogata e afforzata sua oste non molto di lungi da Cirta, aspettava li re, pensando che fosse il meglio che, perocch’era venuto questo nuovo inimico, egli prima conoscesse li Mauri, e poi secondo suo agio facesse battaglia.

CAPITOLO LXIU.

Come Metello, addoloralo della signoria dola a Mario, mandò a Bocco per trattare pace.

Intanto egli fu certificato per lettere da Roma che la provincia di Nu-

  1. a Giugurta era maritata ec.) II verbo maritare più comunemente si trova costruito col. l’a, come in questo luogo; ma si trova por sovente costruito coli’ in e col con.
  2. questo cotal parentado. . . è avuto per assai leggieri) Dioesi ’egualmente leggiere, leg giero e leggieri; e leggieri è invariabile tanto pel maschio quanto per la femmina, e qui vale di poco momento, di poca importanza.
  3. e altri impacciamenti di battaglia) Il latino ha impedimento; e si vuole intendere i bagagli.