Pagina:Il Ducato di Trento nei secoli XI e XII.djvu/19

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Benaco, i confini cadevano fra le pievi di valle di Vestino e Tignale trentine e quelle di Gargnano e Tuscolano bresciane.

Sulla sponda orientale del Benaco la contea di Garda occupava tutta la china occidentale di monte Baldo sino alle radici verso Lazise, dove confinava colla repubblica municipale di Verona, e varcato il Baldo e discendendo nella valle dell’Adige detta dai veronesi valle trentina, erano nostre le pievi di Brentonico, Avio ed Ala, e questa sino a metà del paesello di Ossenigo. Con Vicenza si confinava mercè le cime di vall'Arsa, Folgaria, Lavarone e la pieve di Caldonazzo; mediante questa e quella di Levico col vescovado o contea di Feltre, che pure toccava la cresta della catena dei monti che separa la valle di Fiemme dalle acque del Cismone e della Piave.

Fiemme, nelle antiche carte detta anche Flemme apparteneva al ducato di Trento sino al ponte della Costa, mentre le sorgenti dello Aviso, ove giace Fassa, erano del vescovado di Bressanone o Sabiona. Varcate le cime del monte fra l'Aviso e l’Isarco, il confine era segnato dai due torrenti Flemador e Cardaun, il quale ultimo metteva nell'Isarco, lasciando a Trento la pieve di Nova.

Ad occidente poi di questo principale affluente dell’Adige era confine il fiume Tinna che separava Sabiona; poscia la sommità dell'alpi della selva Ritena (Ritten) proprietà del vescovo di Trento, della valle Serena, Serantina (ora Sarnthal) e delle pievi trentine di S. Genesio, Meltena, Vilandria, Maja e Schenna, comprendendo sulla opposta sponda dell’Adige il paese che abbraccia il piano ed il monte, inclusive lo pievi di Lana, Ultem e Tisens. Finalmente erano per intero trentine lo valli di Non e Sole, ossia la Naunia, sino al monte Tonale. Il principato di Bressanone era limitrofo al Nord; la contea di Tiralli all'occidente, nella quale i vescovi non poterono mai usufruire i vantati diritti.

Abbiamo dimostrato che il Trentino politicamente apparteneva all’Italia; italiano poi era il nostro popolo perchè italiani erano i Reti, perchè italianissime le colonie romane dedotte, perchè già per intero italianizzati i Longobardi; le quali schiatte costituivano la grande massa delle genti qui dimoranti.

I pochi Teutoni frammisti erano discesi cogli imperatori sassoni, franconi o svevi e per la maggior parte feudatari, o servi della gleba dai feudatari seco tradotti, o esercenti qualche speciale mestiere come quello di minatori: tutti stranieri, che dovevano aver trovato favore