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certo, e che anco appare evidente dalle rovine, le cui tracce sono oggigiorno visibili, è che Angera fu distrutta, e poscia riedificata nel luogo, ove è di presente. ma quando e da chi distrutta, quando e da chi riedificata, non mi fu possibile di determinare; quantunque la sentenza di quelli che la ritengono ricostrutta dai longobardi non si possa dire del tutto improbabile.

Riferirei anche al tempo dei Goti la conghiettura, che potrebbe trarsi dal nome rimasto sino ai nostri giorni di una contrada di Baveno. Ho già fatto osservare che i Goti erano Ariani di religione, e che erano subentrati agli Eruli nel possesso della terza parte delle terre, che erano state tolte da questi agli antichi possessori. Che questa spogliazione abbia avuto luogo anche sulle sponde del nostro Lago, non mi pare, che possa esservi dubbio. Ora trovando che una frazione di Baveno si chiamava la contrada degli Ariani, il che certamente deve intendersi in opposizione alle rimanenti cattoliche, non credo improbabile che fosse stanziata pure tra noi una o più famiglie di Goti, alle quali sia caduta in sorte qualche porzione del territorio o in Baveno stesso o non lungi da esso.

Egli è vero che anche i Longobardi professarono l'Arianesimo, e che perciò questi pure potrebbero aver dato origine a siffatta denominazione; ma ci è di ostacolo il sapere, ch'essi a principio non ebbero il possesso delle terre, state dei Goti, ma sì in quella vece il terzo dei loro prodotti, come vedremo, e che quando divennero col tempo possessori anche di fondi, avevano già abbracciata la religione cattolica. Comunque sia, quella denominazione sarà sempre una prova, che in Baveno eravi già una chiesa ed una popolazione cattolica, la qual cosa

    Io crederei più probabile che la distruzione di Angera sia accaduta circa al tempo stesso di quella di Milano, e che i nostri cronisti abbiano scambiato i Goti primi coi secondi; giacchè di Ataulfo nulla si sa, che possa aver dato argomento a tale opinione. I medesimi egualmente asseriscono che fu riedificata dai Longobardi; ma senza produrre anco qui alcun documento a confermazione di quanto di attestano. Tuttavia è certo che Stazzona anche sotto i Longobardi dovette essere luogo di qualche importanza.