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esce punto dal Lago di Lugano. Non conoscendosi pertanto altro fiume c'esca dal detto Lago che la Tresa, è da dire che questo, e non altro, è il designato da Gregorio colle parole piccolo e profondo; tale essendo appunto l'emissario del detto Lago. Ciò conosciuto, è facile altresì di vedere, che i luoghi dove si accamparono non lungi da esso i Longobardi ed i Franchi, non possono essere che quelli, ne'quali più tardi sorsero i due paeselli ai lati del Ponte Tresa, l'uno sul territorio Lombardo e l'altro su quello della confederazione Svizzera, spettante all'odierno Cantone Ticino. Finalmente quanto alla via tenuta dal primo corpo dell'armata de'Franchi, a me pare, che possa affermarsi essere stata quella dell'Ossola1, sì per tutto ciò che ci narra il sullodato Gregorio, e sì per l'altra ragione, che accennerò nel capo seguente.
CAPO XXIII.
Pace fatta coi Franchi e definitivo stabilimento dei Longobardi in Italia.
Alla notizia di sì sterminato esercito de'Franchi ai confini d'Italia, spaventati i Duchi Longobardi presero la risoluzione di rinchiudersi ciascuno nella propria città e di fortificarsi in quella quanto meglio potessero, lasciando in preda delle orde
Lago Magg. Vol. I. | 12 |
- ↑ Opina il Muratori al l. c. che l'esercito dei Franchi calasse tutto in Italia «dalla parte della Rezia, ossia dei Grigioni, e da quella di Trento ... divisi in varie colonne.» In questo caso dovrebbe dirsi, che anche il corpo di Audovaldo, che tostamente si diresse sopra Milano, sia disceso dal paese de'Grigioni, e che solo di là piegasse a destra d'Italia. Ma se è vero, che egli prima della partenza avesse inferocito, secondo che narra Gregorio, contro di Metz e di là sia venuto nella Sciampagna (commoto Campaniae populo), mi pare che di qua partendo la via più breve per Milano dovesse esser quella per Ginevra e il Valles, e quindi per l'Ossola.