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Comitatolo, spettasse allora alla Diocesi Novarese, mentre tutto il resto di essa apparteneva alla Milanese.

Del resto che questa Valle colle sue adiacenti, fossero sino ab antico nel territorio di Milano, e che l'Arcivescovo vi esercitasse pure la sua giurisdizione, e intervenisse colla sua autorità in tutti gli atti, che riguardavano i possedimenti della sua Chiesa in essa Valle, non solo ai tempi di Corrado Imperatore, ma anche innanzi a quello di Arrigo suo predecessore, è dimostrato evidentemente da un documento d'altronde assai noto e del quale sarà utile qui fare un cenno.

È questo un istrumento di permuta stipulato il 22 giugno dell'anno 999 tra Arnolfo Arcivescovo di Milano e Lanfranco (altri leggono Lanfredo) abate del monastero di S. Salvatore di Arona1. Si ha da esso che la Chiesa Pievana di S. Pietro di Brebbia possedeva una notevole quantità di beni nella Valle Ossola e in quelle contermine di Vedro e di Vegezzo come anche in Valle Anzasca. Ora l'Arcivescovo Arnolfo colla sua qualità di commendatario di detta Chiesa, cede questi beni all'abate di Arona in cambio di altri, che questi possedeva dal lato opposto del Lago. Il trovare pertanto che questo istru-

  1. Fu in parte pubblicato dal Giulini (P. II, pag. 404) sulla fede dello Zaccaria, e poscia riprodotto nel Vol 1. Chartarum dei Monumenta Historiae Patriae, ed è assai importante per le molte località dell'Ossola in esso ricordate sin da quel tempo. Però è molto scorretto e gioverà qui indicare qualche errore nei nomi, che fu occasione ad altri di errar similmente. A cagion d'esempio l'Ossola è in esso chiamata Cuxola. Non se ne avvide il Giulini (l. c.) e quindi registrò colle altre valli anche quella chiamata Cuzola presso il Lago Maggiore, che con questo nome non ebbe mai ad esistere. Egualmente la Valle Diveria è detta al principio del nostro istrumento Valle de Vegna, e questa fu da taluno creduta essere la Valle di Vagna o Val Bugnanco (V. lo Scaciga, Stor. dell'Ossola, pag. 49); mentre è manifesto dalle parole predicta Valle de Vedria, che si leggono più sotto, essere questa la vera lezione da sostituirsi all'erronea precedente. — E giacchè ho notato anche altrove in quanti modi si trovi variato il nome Ossola nelle antiche carte mi si conceda di aggiungere che in un'altra del 12 ottobre 1217 pubblicata nel suddetto Volume dei Monumenti di Storia Patria si ricorda un Dominus Ubertus de Osola Vercellarum potestate, il quale forse si ha da ritenere essere stato dell'Ossola nella detta carta.