Pagina:Il Lago Maggiore, Stresa e le Isole Borromee - Vol. 1.pdf/31

Da Wikisource.

— 12 —

quivi tutti gli altri fiumi o torrenti che dalle valli limitrofe mettono in questa. Tali sono la Diveria, che ha le sue sorgenti alle radici del Sempione nella Valle di Vedro, l’Isorno, la Bogna, la Melezza, l’Ovesca, l’Anza e la Strona, che danno in parte il nome alle valli donde escono, oltre ad altri più piccoli. Arricchito di tante acque e fatto già navigabile per lo spazio di circa 25 chilometri, si scarica nel Lago Maggiore al di qua di Monte Orfano e sotto il Lago di Mergozzo.

Entrano inoltre nel nostro Lago direttamente il Verzasca ed il Maggia tra Locarno ed Ascona, e il Cannobio o Connobino, i quali escono dalle valli dello stesso nome, il S. Giovanni ed il S. Bernardino, l'uno al nord, e l'altro al sud di Intra, i quali escono il primo dalla Valle d'Intragna, il secondo dalla Valle Intrasca. Questi due fiumi furono così chiamati dal nome dei Santi, ai quali erano dedicate due chiese poste sulle loro sponde e che ora più non esistono. È notevole che il S. Bernardino per essersi aperta la via tagliando a molta profondità lo schisto e i filoni di pirite, di trappo e di quarzo che lo attraversano. Tra i minori fiumi o torrenti, ch'entrano nel nostro Lago, ricorderò in secondo luogo il Fiume, l’Erno, il Tiasca ed il Vevera, che sboccano presso Baveno, Lesa, Meina ed Arona: il Giona ch'esce dalla Valle Vedasca e separa Macagno Superiore dall'Inferiore, e il Boesio, che si getta nel golfo di Laveno dopo avere percorsa la Val Cuvia1.

Molti sono similmente i laghi che fanno corona al maggiore, e che per mezzo dei propri emissari si gettano in esso, come abbiamo accennato. I principali sono il Lago d'Orta, il Lago di Lugano e il Lago di Varese.

Il Lago d'Orta si estende in lunghezza per nove miglia non avendone nella sua maggiore larghezza che poco più di uno. Secondo le operazioni barometriche eseguite nel 1851 dell'ingegnere Cav. Negretti, le acque di questo lago supe-

  1. Tutti questi fiumi e torrenti abbondano, persino nelle più alte montagne, di trote eccellenti e più saporite di quelle dei Laghi. Nell'Anza poi e nel Toce se ne prendono talora di venti libbre e qualche rara volta anche di trenta.