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propria individuale indipendenza. Questa rivoluzione, scrive il Durando, è dovuta all’influenza immediata e progressiva, ch’ebbe il regno di Ardoino sugli animi e sul governo degli Italiani, la quale a poco a poco li condusse a scuotere il giogo dei re di Germania.

Una prima prova l’abbiamo allorchè i principi Alemanni, adunati in Magonza per dare un successore ad Arrigo, invitarono a quella dieta anche i principi Italiani, e questi non solo si rifiutarono, ma tennero anzi essi stessi nel 1024 una dieta in Roncaglia allo scopo sovra indicato. Questi però non si accordarono nella scelta, e la loro discordia mosse l’Arcivescovo di Milano, Eriberto, ad offrire da se solo la corona d’Italia a Corrado il Salico1, già succeduto ad Arrigo nel trono della Germania l’anno medesimo della morte di lui (1024). Corrado con ricchi doni e larghe promesse comperò poi l’adesione di alcuni grandi del regno e fu incoronato dallo stesso Arcivescovo l’anno 1026 nella basilica di S. Ambrogio2. La potenza degli Arcivescovi di Milano, ch’era di molto accresciuta sotto gli Ottoni, ebbe da questo punto il suo maggiore sviluppo, come vedremo ben presto. Frattanto gioverà qui espor brevemente la successione dei re d’Italia in questo terzo periodo della nostra Storia.

Corrado fu poi l’anno appresso (1027) incoronato Imperator de’ Romani da Papa Giovanni XIX. Venne a morte nel 1038 e

  1. Invitis illis, cioè gli altri principi, ac repugnantibus, scrive lo storico Arnolfo presso il citato Durando, della Marca d’Ivrea, p. 38. Questo mostra, che anche nella loro discordia, era però in tutti eguale l’avversione contro i principi di Germania; avversione che noi abbiamo già notato essere incominciata sotto gli ultimi Ottoni. Frutto di questa avversione più tardi fu pure una lega stretta per vent’anni contro i Tedeschi tra le città di Milano, Lodi, Cremona e Piacenza, che può considerarsi come un primo esempio di Leghe Lombarde. — Questa lega ebbe poscia a favorire Corrado figlio primogenito di Arrigo III, che ribellatosi al padre, venne a rifugiarsi in Lombardia e fu incoronato re d’Italia dall’Arcivescovo di Milano (1093).
  2. A quest’anno appartiene quello che abbiamo anticipatamente narrato intorno a Corrado alla pag. 197 e seg.