Pagina:Il Marchese di Roccaverdina.djvu/341

Da Wikisource.

― 337 ―


— Siete più irragionevole voi che credete negli Spiriti. Almeno il Diavolo è una potenza, che tenta, induce al male e porta, lui solo, più anime all’inferno che non tutti gli angioli e i santi in paradiso. E a questo suggerisce: “Ruba!„ A quegli insinua: “Ammazza!„ A uno: “Fòrnica!„ A un altro: “Tradisci!...„ E tutti ubbidiscono, e tutti gli vanno dietro.... se è vero che esiste!...

— Volgarità vecchia, stantìa, caro cavaliere! Voi siete addietro di un secolo, a dir poco!

— E voi all’infanzia dell’umanità!

— Intanto con questi discorsi facciamo addormentare il marchese — disse don Aquilante.

Il marchese era ricaduto in quello stato di intermittenza di pensiero da cui si era destato un istante poco prima; solamente gli risuonavano negli orecchi fioche, quasi indistinte, le parole del cugino: “A quegli insinua: Ammazza! A questi insinua: Ammazza!„ Sì! Sì! Il diavolo gliel’aveva soffiata, ohimè! un’intera settimana la terribile parola.... Ed egli aveva ammazzato!... Così, dopo, il diavolo aveva suggerito a compare Santi Dimauro: — Impìccati! Impìccati! — E quegli si era impiccato!...

Non si sarebbe dunque mai sbarazzato di questi incubi? Non dormiva, come diceva in quel punto don Aquilante. E dormiva poco da parecchie settimane, nel letto, a fianco della marchesa; giacchè non poteva dirsi sonno quel chiudere gli occhi per