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68 il mistero del poeta

versare insieme prima di pranzo; nel passarmi accanto mi disse amabilmente: viene? Mrs. Yves non ebbe un cenno, nè una parola; pure accettai subito e si prese insieme il pittoresco sentiero che conduce a Lanzo fra i castagneti. Mrs. B. parlava molto, ma solamente l’inglese; a me il parlar l’inglese riesciva difficile e difficilissimo l’intenderlo. La signora sorrideva, mi correggeva amabilmente. La Yves taceva quasi sempre, nè io sapevo rivolgerle la parola; e vi era nel nostro silenzio un’occulta complicità che mi pareva più dolce di un dialogo indifferente. Ella diede presto segni di stanchezza; ci sedemmo sull’erba, a pie’ di un castagno.

Sotto il giro delle oscure selve che vestono il monte ridevano i prati e i frumenti d’oro sull’altipiano aperto fino alla opposta cerchia di dorsi accavalcati, sfumanti nei chiarori della sera via via sino al profondo sereno dell’oriente. La B. parlava e parlava di Firenze, dove aveva passato l’inverno; io non ascoltavo, e neppure Mrs. Yves. Mi pareva che i nostri pensieri fossero tanto uniti, ch’ella sentisse, come me, la molle poesia dell’ora e del paesaggio. Adesso