Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/18

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l’ingegno, il culto delle lettere, e la pratica degli affari. E l’aveva trapiantata in Ferrara quel Guarino Veronese, così ardente amatore della classica letteratura, che per meglio apprendere il greco si recò a Costantinopoli, e avendo nel tornare in patria perduta in mare per burrasca una cassa di libri greci, tanto se ne accorò, che ne divenne canu- * to. Fatto che da taluno è messo in dubbio, ma che ad ogni modo, se anche non vero, è ben trovato a significare quel suo sviscerato amore per gli autori antichi; amore* eh e con ogni studio cercò di propagare, e che trasfuse col sangue nella sua stirpe. Questo Guarino chiamato a ^ Ferrara dal Marchese Niccolò III d’Este, educò alle lettere il figliuolo naturale di lui Leonello, quell’ama- del tuo sangue „ ec. col quale credo alluda alla sua discendenza per parte della madre, che fu un’Orsolina de* Machiavelli.