Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/27

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nei quali si tacciano a vicenda di leggerezza e poca fede in’amore, e l’uno chiama l’altro indegno e vanamente desideroso della bellezza a cui entrambi aspiravano. “Ma non consenta Amor eh’alta bellezza, Che a’suoi lìdi segnaci in premio nega, Preda sia poi degl’infedeli e rei „ dice il Tasso che fu il provocatore; e il Guarini così lo rimbecca per le rime: “ Amor no, che per alma a’ furti avvezza Si bella donna egli non scalda e lega, Premio de’fidi e casti affetti miei.1 „ Chi fosse cotesta bella, che pose scambievole gelosia nei due poeti, non è facile, nò molto importa l’in- 1 I due sonetti possono leggersi anche nella Vita del Tasso scritta dal Serassi, il quale dette quello del Guarini per inedito, mentre veramente non è, e trovasi senza titolo in alcune edizioni delle Rime di lui, ma con certo varianti che lo fanno più amaro e mordace: vi s’accusa il Tasso d’invidioso » e maligno. Il sonetto comincia: “ Dunque latrano i cigni?„