Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/391

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Madre di cigni sfortunati, andrebbe
Giá per me cinta del secondo alloro.
Ma oggi è fatta (o secolo inumano!)
L’ arte del poetar troppo infelice.
Lieto nido, esca dolce, aura cortese
’Bramano i cigni; e non si va in Parnaso
Con le cure mordaci; e chi pur garre
Sempre col suo destino- e col disagio,
•Vien roco, e perde il canto e la favella.18
Ma tempo è giá di ricercar Mirtillo;
Benché sí nuove e sí cangiate i’ trovi,
Da quel ch’esser solean, queste contrade,
Che ’n esse appena i’ riconosco Arcadia.
Contuttociò vien lietamente, Uranio:
Scorta non manca a peregrin c’ha lingua.
Ma forse è ben ch’ai piú vicino ostello.
Poiché se’ stanco, a riposar ti resti.

SCENA II. TITIRO, MESSO.

TITIRO.
Che piangerò di te prima, mia figlia,
La vita o l’onestate?
Piangerò l’onestate;