Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/459

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Seconda i nostri voti e i nostri canti:
Scorgi i beati amanti,
L’uno e l’altro celeste semideo;
Stringi il nodo fatai, santo Imeneo.
Deh mira, o Pastor fido,
Dopo lagrime tante
E dopo tanti affanni, ove se’ giunto.
Non è questa colei che t’era tolta
Dalle leggi del cielo e della terra?
Dal tuo crudo destino?
Dalle sue caste voglie?
Dal tuo povero stato?
Dalla sua data fede e dalla morte?
Eccola tua, Mirtillo.
Quel volto amato tanto, e que’ begli occhi,
Quel seno e quelle mani,
E quel tutto che miri et odi e tocchi,
Da te giá tanto sospirato invano,
Sará ora mercede
Della tua invitta fede: e tu non parli? •
MIRTILLO.
Come parlar poss’io,
Se non so d’esser vivo?
Nè so s’io veggia o senta