Pagina:Il Politecnico.djvu/4

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delle quali soltanto il costume invalso restrinse il nome di Politecniche, quantunque indebitamente.

E infatti non sono meno Arti, figlie al pari d’altre scienze, quelle che reggono le aggregazioni civili. I prodotti dei campi e degli opificj, e l’esistenza stessa e il numero delle popolazioni, dipendono dall’ordine con cui si tutelano, si diffondono e si rappresentano le ricchezze, con cui si accertano le transazioni e si pareggiano gl’interessi rivali, con cui l’associazione ripara alla insufficienza degl’individui, e inalza il venturoso edificio del credito. Tutti questi provvedimenti compongono l’immenso apparato dell’Arte Sociale, sul quale le nazioni fioriscono talora senza saper come, e talora s’addormentano incautamente.

Tutte le Arti che abbiamo detto, fanno scopo delle loro discipline l’uomo esteriore, i suoi beni, la vita, diremmo quasi, mondana. Ma, anche senza inalzarsi a contemplazioni sopranaturali, può l’uomo farsi studio della parte intima di sè stesso. Le leggi del pensiero e i suoi segni, le norme logiche, il metodo, gli artificj con cui l’analisi fa forza al vero e la sintesi lo assicura e lo feconda: ecco quelle Arti Mentali che noi non potremmo passare in silenzio, e sulle quali, sobriamente come vuole lo spirito dei tempi, chiameremo l’attenzione dei nostri lettori. Precipua nostra cura sarà promuovere i metodi dell’Educazione, massime in quanto esercita ed avvalora le naturali attitudini. Noi ci studieremo eziandio d’indicare sulle tracce della Linguistica le novelle dottrine che, collegando le favelle in famiglie, spianano mirabilmente la strada all’acquisto di molte lingue.