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IL ROCCOLO

Di queste nostre viti m’appiglio al puro succo,
Ed ho l’esperienza, che vegeto e giolivo
Mi potrà sostenere sol questo infin che vivo.
Ecco l’amabile
Oro potabile:
La filosofica
Pietra è cotesta,
Ch’anche i più poveri
Fa stare in gringolo,
Perchè gli spiriti
Desta, e ricrea;
Le membra languide
Conforta, e bea.
Ora sù dunque,
E che fate? O là, che fate
Paggi vigliacchi?
Voi lasciate,
Che a ragionar mi stracchi,
Nè da bever più mi date.
Vien qua tu scrocco,
Piglia là quel bellicone,
E quel fiascone,
Che nessun per anche ha tocco.
Al color, io non m’inganno,
Egli è un vino prezioso,
E mi credo,
Sia di quello
Buon Groppello,