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lac d’amour 15

delle nuvole. Ma poi quand’ella, niente malcontenta, se n’andava, la richiamò per domandarle se almeno avesse udito come il romanzo si sarebbe chiuso. Sì, questo lo aveva udito: con una passeggiata dell’eroina e dell’eroe per Bruges, al chiaro di luna.

«Bene» fece Carlino «siccome stasera c’è luna, io ho bisogno di passeggiare dalle dieci a mezzanotte con Noemi e te per prender note.»

«Debbo vestirmi da prete?» rispose Jeanne, uscendo. Noemi voleva seguirla ma la stessa Jeanne la pregò di rimanere. Rimase per dire a Carlino ch’egli era indegno di una simile sorella. Carlino andò a pescare nel portamusica un fascicolo di Bach brontolandole che lei non sapeva niente, non sapeva niente. Scaramucciarono alquanto e neppure Bach li poté pacificare subito; per un bel pezzo tennero duro, anche suonando, a insolentirsi, prima per Jeanne, poi per le note sbagliate. Finalmente il musicale rivo limpido che le loro collere rompevano come sassi spumeggianti, le soverchiò, corse via liscio, specchiando cielo e idilliache sponde.

Jeanne si portò in camera l’Intruse, ma non la lesse più. Anche la sua camera guardava il Lac d’amour. Sedette presso la finestra contemplando