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tanto belle; che quando è uscito del ministero, ha trovato l’amante che lo attendeva in carrozza ed è partito con lei.

«Io non volevo credere» conchiude il tabaccaio «ma ecco! Adesso dica lui.»

Uno dei sei, oste a Santa Sabina, si fece a raccontare che sua moglie aveva udito nel cuore della notte una carrozza fermarsi presso l’osteria; che si era alzata e aveva veduta la carrozza, un legno signorile, con il cocchiere e il domestico in tuba; che il domestico stava allo sportello e aiutava una persona a scendere; che la persona scesa di carrozza era passata a piedi sotto la finestra andando verso Sant’Anselmo e ch’ell’aveva riconosciuto il Santo di Jenne. L’oste soggiunse che non aveva creduto al riconoscimento perchè non c’era luna ed era piovuto fin dopo le undici, per cui la notte doveva essere stata molto buia; che non avendo creduto neppure aveva parlato; ma che poi, all’udire il racconto della Questura, si era dovuto persuadere. E sua moglie aveva dell’altro a raccontare. Si era alzata alle sei. Fra le sette e le otto era passata una botte andando verso Sant’Anselmo. Poco dopo, la botte era ripassata. Questa volta sua moglie ci aveva veduto dentro il Santo di Jenne. Era pronta ad attestarlo con giuramento.

Qui, alcuni fra gli uditori sgattaiolarono dal re-