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nel turbine di dio 465

di essere freddi con Dio sono più vicini al Regno di tanti che si figurano di amare Dio e non amano gli uomini.»

Il giovine prete che stava, quasi timidamente, dietro Selva, esclamò: «oh sì sì!» Selva piegò il capo, sospirando. L’alta figura bruna addossata a uno stipite della porta non si mosse, ma il suo sguardo fermo a Benedetto ebbe una intensità, una tenerezza, una tristezza indicibili.

Don Clemente si piegò da capo all’infermo, gli disse di sostare un poco; anche la suora ne lo pregò. Mayda non parlò nè parlarono i discepoli. Benedetto bevve un po’ d’acqua, ringraziò e riprese il suo dire.

«Purificate la fede per gli adulti ai quali è incomportabile il cibo degl’infanti. Questa parte del vostro lavoro è per quelli che sono fuori della Chiesa, le appartengano di nome o no, per quelli ai quali voi vi mescolerete incessantemente. Lavorate a glorificare l’idea di Dio adorando sopra ogni cosa la Verità e insegnando che non vi è verità contro Dio nè contro la Sua legge. Badate però con altrettanta cura che gl’infanti non accostino la bocca al cibo degli adulti. Non vi offenda una fede impura, una fede imperfetta dove pura è la vita e giusta è la coscienza; perchè rispetto alle profondità infinite di Dio poca differenza vi è tra la fede della femminetta e la fede vostra e