Pagina:Il Sofista e l'Uomo politico.djvu/186

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Il sofista. 175 un po’ alla buona, e così tutti quelli che si son messi alla prova di definire le cose che sotto, quante e quali sono. Teet. In che modo? For Mi pare che ciascuno ci racconti una specie di favola, come fossimo fanciulli ; — l’uno che gli esseri sono tre (1), e che qualche volta alcuni combattono tra loro e qualche altra son fatti amici, talché se ne hanno e nozze e parti D e allevamento della prole ; — e un altro li dice due (2), umido e secco, o caldo e freddo, e li mette insieme e li sposa ; — mentre la famiglia Eleatica presso di noi, cominciando da Senofane, ed anche prima (3), presuppone che quello che si suol chiamare tutte le cose sia un essere solo, e racconta i suoi miti in conformità. Le Muse Joniche poi, e alcune Siciliane più tardi (4), (1) Chi poneva tre principi delle cose era Ferecide che secondo Diog. Laerzio, I. 119, scrisse che Zeus, il tempo e la terra furono sempre (Xày ulv xal XgiSvog tjaay iti xaì XVorhj), Aristotele (de gen. e! corr. II 1. p. 3291 però ricorda anche altri che ponevano come principi il fuoco, la terra e l’aria. (a) Archelao discepolo di Anassagora, secondo Diog. I^icrzio, II 16, ammetteva due cause della generazione, il caldo e il freddo. (3I Nulla ci consta di autori eleati che prima di Se- uolanc avessero affermato questo principio: una sostanza unica materiale avea ammesso però, prima del- l'elcatica, la scuola jonica. (41 Con le Muse Joniche si allude ad Eraclito (sebbene abbia scritto in prosa), con le Siciliane ad Empedocle: le Muse intonate più severamente son quelle di Eraclito. 176 11