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82 Capitolo IV.

zione più vera dovrebbe esser quella per la quale lo Stato sia retto da un principe filosofo che lo guidi secondo scienza e verità1. Ma poichè trovarlo sia impossibile e si debba perciò attenersi al minor male, ecco che ritornano per tal modo a riaffacciarsi i problemi trattati già nella Repubblica, il reggimento dei filosofi, il corrompersi delle forme di governo, le norme per il matrimonio e la famiglia, e con essi la conclusione che la vera arte regia consiste nell’intrecciare anche nella tela dello Stato i simili e i diversi. È dunque un’applicazione al mondo della pratica di quel principio logico di comunicabilità delle idee che era stato dimostrato nel Sofista.

Ma oltre al valore logico e metafisico che il Politico ha comune col dialogo precedente, non si può disconoscere in esso, specie come irradiazione del mito, anche un senso simbolico e mistico che lo ricollega alle dottrine pitagoriche, le quali, note a Platone assai prima2, diventano assolutamente preponderanti nei dialoghi dell’ultima maniera, specie in questo nostro3 e nel Timeo. Il mito in Platone infatti (è questa una caratteristica generale) suol essere un simbolo di verità che non sono ancora assurte, o non possono assurgere ad una formu-



  1. La pratica della vita molte volte scioglie o pare sciolga i problemi essenziali innanzi di porseli, quasi li intuisca senza esserne consapevole. Così la monarchia assoluta, dai Tolomei e anche prima fino ai tempi prossimi ai nostri, cercò la sua giustificazione nel diritto divino: un re che partecipi della divinità o sia da essa ispirato, se veramente ci fosse, non vi potrebbe esser dubbio che avrebbe il diritto, anzi il dovere, di comandare da padrone. Soltanto perchè questa pretessuta ispirazione non è che una mera ciurmeria, non si dà neanche questo diritto.
  2. Cfr. p. es. Gorg. pp. 507 E-508 A.
  3. Pitagorica è la teoria della μίμησις sostituita alla μέθεξις: pitagorico pare fosse anche il concetto del principe filosofo: cfr. Campbell, O. c “Introd. to the Statesman„, p. xxv-vii, che cita parecchi testi a sostegno di questa opinione.