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la città di Trento e si vuole far risalire all’età romana. Gli argini di quest’alveo si trovarono nell’attuale Piazza d’Armi, nella Via Calepina e nella Piazza dietro il Duomo. Un secondo alveo abbandonato fu scoperto presso Piazza della Fiera, parallelo al primo. Quando sia avvenuto questo primo spostamento è difficile a indagarsi. Di certo si sa che sotto il vescovo Bernardo Clesio (1514-1539) la Fersina fu allontanata ancor più dalla città e incanalata nella direzione attuale. Solo recentemente si fece qualche leggiero spostamento di minima importanza.

La portata media della Fersina presso Ponte Alto è di 1000 dm³ al m. s., quella delle magre ordinarie di 800 e quella delle straordinarie di 500 dm³.

La massima magra osservata dal 1886 in poi fu di 340 dm³ La massima portata di piena finora osservata fu di 155 dm³ al secondo.

Durante le piene la Fersina trascina con sè un’enorme congerie di materiale porfidico, e questo spiega l’azione fortissima che, esercitò sul proprio letto. Anzitutto essa valse a terrazzare tutto il pianoro di Pergine, che un tempo inquinava colle sue acque e attraverso il quale assai probabilmente si versava nel lago di Caldonazzo1e quindi nella Brenta. Poi, trovatasi forse preclusa la via dal cono alluvionale del Rio di Roncogno, si gettò nella profonda spaccatura, che va da Trento a Pergine ed è dovuta a dislocazioni tettoniche. Entrata in questo letto, lo approfondi notevolmente, specie sotto Pontalto, dove trovò presa negli strati di scaglia, facilmente erodibili.

Le piene della Fersina furono sopratutto dannose alla città di Trento, che, per premunirsi contro la furia del torrente, costrusse argini fin dai tempi più remoti e creò consorzi, che dovessero pensare alla difesa del torrente. L’opera più impor-



  1. Che la Fersina sfociasse un tempo nella Brenta si può arguire, oltre che dallo studio delle condizioni geo-fisiche del pianoro di Pergine, da un documento dell’anno 1215. (Cfr. Biblos. Due timide parale sulla toponimia del Trentino. In « Raccoglitore » Anno XXIII. N." 66. Giugno 1890). Certo, se non tutta, parte almeno dell’acqua della Fersina correva nella Brenta.