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Anno VIII. Sabato, 11 Dicembre 1909. Num. 50


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.


Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.



Preparandosi il solito numero-strenna per il Natale, la settimana prossima il Buon Cuore non verrà pubblicato.

SOMMARIO:

Beneficenza. — A Fiera finita — Per l’Asilo Convitto Infantile dei Ciechi — Fiera natalizia — La Strenna della pensione benefica per Giovani Lavoratrici — Offerte per l'Opera Pia Catena.
Religione. — Vangelo della domenica quinta d’Avvento.
Educazione ed Istruzione. — A. La gloria di Federico Borromeo — Una figlia del lavoro.
Società Amici del bene. — Francobolli usati.
Notiziario. — Necrologio settimanale — Bibliografia — Diario ecclesiastico.

Beneficenza


A FIERA FINITA

Le speranze non furono deluse. La fama che le fiere a favore dell’Asilo Infantile dei Ciechi riescono sempre bene non si smentì neanche questa volta. E le ragioni per temere che quest’anno le sorti dovessero volgersi meno propizie erano molte. Le tasche dissanguate dalle eccezionali offerte per sopperire ai danni del terremoto di Messina; le oblazioni fatte, in favore dell’Asilo Infantile e della Casa di riposo pei vecchi Ciechi in occasione della Messa d’oro del Rettore: la crisi cotonifera che sottrasse molti milioni di interessi a Case industriali della nostra regione, il rincrudir delle tasse, le molte fiere di beneficenza che si succederanno l’una immediatamente dopo l’altra nei mesi di dicembre e di gennaio. Malgrado tutto ciò, l’esito raggiunto si può dire un’altra volta trionfante.

L’introito dei quattro giorni fu nelle seguenti proporzioni:

2, giovedì,   L. 5.235,30
3, venerdì,   »  3.140,65
4, sabato,     »  2.864,50
5, domenica » 3.263,90

A queste vanno aggiunte altre lire mille in denari offerti per la fiera; lire 1.740, introitate dalla buvette, e non conteggiate negli introiti giornalieri; e molti altri introiti parziali per piccole lotterie improvvisate lì per lì nei giorni della fiera; più alcuni residui di libretti pei doni delle LL. Maestà. A conti finiti, si sono raggiunte e superate le L. 17,000.

Il tempo, nei quattro giorni, non fu bellissimo, ma poteva essere assai peggiore. L’acqua fece un po’ capolino nel venerdì, ma al sabato non mancò il tradizionale raggio di sole. Il concorso del pubblico, specialmente elegante, fu numeroso nei primi giorni; più numeroso nell’ultimo. A rallegrare la fiera non mancò di tanto in tanto la musica delle Allieve cieche, che scendendo dall’alto della tribuna, innondava colle sue dolci melodie il salone. Attrasse in modo particolare l’attenzione la romanza della Cieca nell’opera La Gioconda, cantata in modo superbo da una magnifica voce di contralto, piena, robusta, intonata: se ne volle il bis il primo giorno che fu cantata, e se ne volle la ripetizione anche nel giorno seguente.

La grande tela dell’Albertazzi, Cristo che chiama intorno a sè i fanciulli, posta in alto sulla parete dell’organo, campeggiava, attraendo a sè lo sguardo di quanti entravano nel salone. Peccato che il sole, comparso troppo poche volte nei giorni della fiera, non desse al dipinto, tutto intonato a riflessi di luce, il debito risalto.

Una scena commovente si svolse nel salone l’ultimo giorno. Quando la fiera, poco prima delle ore 18, stava per chiudersi, comparve nel salone la schiera dei bambini ciechi, già raccolti nell’Asilo, ed ora passati nell’Istituto, e quelli che ancora vi sono. I primi erano 22, 20 i secondi; una schiera di più di quaranta bambini.

Era il più bel modo di far conoscere, alle Signore del Comitato ed al pubblico, l’utilità e l’importanza dell’opera pietosa da essi compiuta.

È ciò che fece notare il Rettore in alcune parole che rivolse al commosso uditorio.

«Io credo, egli disse, che non vi possa essere più bel ringraziamento dell’opera che voi avete compiuta in questi giorni, del mostrarvi la schiera dei piccoli bambini ciechi raccolti nell’Asilo coi mezzi della vostra beneficenza. Vedete qui quelli che già passarono dall’Asilo nell’Istituto, e quelli che ancora sono nell’Asilo. Il be-