Pagina:Il buon cuore - Anno V n 19 - 5 maggio 1906.pdf/5

Da Wikisource.
Anno V. Sabato, 5 Maggio 1906. Num. 19.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.


Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Beneficenza. — Il Re e la Regina all'Istituto dei Ciechi — Per l'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi.
Religione.a. l. m. Domenica terza dopo Pasqua.
Educazione ed Istruzione. — L.V. L'Esposizione Internazionale e il Card. Ferrari — Ambrogio Annoni. Lettera aperta — Comitato promotore dell'erigenda Chiesa dei Frati Cappuccini — Egloge Cappello Passarelli. Piccola leggenda — Ganfranco Casati. Serata fiorentina — Pensieri.
Società Amici del bene. — Elargizioni della settimana — Un caso pietoso — Francobolli usati.
Notiziario. — Necrologio settimanale — Diario ecclesiastico.

Beneficenza


IL RE E LA REGINA

all'Istituto dei Ciechi.


L’Istituto dei Ciechi di Milano ha segnato un’altra bella pagina nella sua storia. Il giorno 1.° Maggio 1906 Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III e Sua Maestà la Regina Elena onoravano di loro visita l’Istituto. Dietro preavviso, giunsero all’Istituto alle ore 15.30, in carrozze separate. Il gran piazzale dinnanzi all’Istituto e tutta la via Vivaio, riboccavano di gente accorsa a fare omaggio alle loro Maestà. Una pioggia di fiori cadde nelle loro carrozze all’ingresso dell’Istituto.

Scese prima Sua Maestà la Regina, accompagnata dalla Dama di Corte Duchessa Visconti di Modrone Groppallo. Il Re era accompagnato dal Generale Brusati e da tre altri graduati militari. Un’altra carrozza seguiva con altri personaggi di accompagnamento.

Erano a ricevere i Sovrani nell’atrio dell’Istituto i membri del Consiglio ing. Spasciani Antonio, avv. Lino Barbetta; il Rettore Comm. Luigi Vitali, il Cav. Ghisi Vespasiano, Economo Cassiere, il sig. rag. Ferdinando Brugnatelli, il Cav. Dott. Lorenzo Brera, il gruppo dei Professori e Maestri dell’Istituto, fra i quali il vecchio maestro cieco in riposo Boselli Enrico, colla medaglia di Cavaliere della Corona d’Italia, conferitagli in benemerenza de’ suoi cinquant’anni di insegnamento e per le sue generose elargizioni in favore dell’Istituto.

Gli Allievi, già schierati sul palco del Salone, all’entrata dei Sovrani, suonarono la Marcia Reale: quando
i Sovrani entrarono nel Salone, un vivo applauso scoppiò da tutto il pubblico scelto e numeroso accorso, che, mescolandosi colle note della marcia, insieme sembravano un inno solo, di grandioso, commovente effetto.

Il Rettore, chiesto il permesso alle loro Maestà, leggeva il seguente discorso:

          Sire, Graziosissima Regina,

Augusto erede e rappresentante di Casa Savoja, venendo in questo Istituto che ospita i figli privi della luce, voi continuate le splendide tradizioni della vostra Casa. La corona che cinge il capo dei rigeneratori del nostro paese, del Padre della Patria, vostro avo, dei vostri genitori, fra le gemme più fulgide porta quelle dell’affettuosa pietà verso i Ciechi.

Firenze, nel 1860, aveva raccolto la somma di 42 mila lire per offrire a Vittorio Emanuele II una corona d’oro. Sapendo che in quella città era in progetto la fondazione di un Istituto di Ciechi, Vittorio Emanuele disse: «si usi quella somma a tale scopo: l’erezione dell’Istituto dei Ciechi sarà per me la più bella corona d’oro.»

Voi nasceste a Napoli, o Sire: i fiori sulla vostra culla si intrecciarono col ricordo dei Ciechi: in quella circostanza l’Istituto Martuscelli pei Ciechi ottenne di potersi fregiare del vostro nome, che ancor conserva: Istituto Principe di Napoli. A Sua Altezza il Principe Amedeo di Savoia è intitolato l’Istituto dei Ciechi sorto nella antica capitale del regno, a Torino; e la Società nazionale di patronato che ha sede in Firenze in aiuto di tutti i Ciechi d’Italia, qual nome porta? Società Regina Margherita.

E questo Istituto di Milano, che assiste, in diverse forme, 230 Ciechi, quanti segni di speciale benevolenza nella sua storia gloriosa può contare da parte di Casa Savoja! Era il giorno solenne della inaugurazione di questa splendida sede, nel Novembre 1892: a far quel giorno più solenne erano qui auspici e presenti i vostri genitori, o Sire, il Re Umberto e la Regina Margherita: un marmo nell’atrio dell’Istituto ne perpetua il ricordo. Nelle nozze d’argento celebrate poco dopo, le Dame milanesi raccolsero L. 12,000 per offrire un dono alla Regina. Margherita rispose: «nè il re nè io in questa circostanza accettiamo doni; si devolva la somma in opere di beneficenza.» — Indichi Vostra Maestà — chiesero le dame — quali o quale opera preferisca. — Margherita rispose: «a un’opera sola, l’Istituto dei Ciechi.»