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Pagina:Il buon cuore - Anno X, n. 48 - 25 novembre 1911.pdf/2

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378 il buon cuore

DISCORSO

letto dal Rev.mo Monsignor G. POLVARA

alla solenne inaugurazione dell’Asilo Uboldi

Paderno Dugnano

L’Eminentissimo sig. Card. Arcivescovo, che nello slancio del suo cuore paterno, sarebbe stato ben lieto di presenziare alla solenne inaugurazione e benedizione di questo monumento della Carità, si è compiaciuto far tenere alla nobile famiglia Uboldi, in sì fausta occasione il seguente prezioso suo autografo:

«Fausta quaeque ac prospera a Domino atque ex animo ominamur Asylo, quod puerulis iuste et religiose curandis, Paderni ad Mediolanum munifice nuper extructum Angela Cavallotti et Ferdinandus Uboldi desideratissimi vivi ac patris memoria soltmniter modo dicarunt.

«Benefactores insignes sospitet usque Benignissimus Deus ac resoleat omni bono».

Arch. Mediolan.


Prid. Id. Nov. a. r. s. MCMXI.

Le umili mie parole non saranno, che l’eco di queste nobili espressioni dell’Eminentissimo Presule.

Eccellenza, Onorevole, Signore e Signori (1).

«Quando pochi istanti or sono, a nome di Dio dava la solenne benedizione rituale a questo sacro luogo ed invocava su di esso la protezione celeste, mi risuonavano all’orecchio le infallibili parole, che il divin Redentore pronunciò in un momento di tenerezza ineffabile:

«Chiunque accoglie nel nome mio questi piccoli, accoglie me!».

«Se la fanciullezza adunque rappresenta in certo qual modo Gesù stesso; se essa, per la fede e per la grazia, è oggetto di speciale amore da parte del Divin Redentore, quanto è dolce, è soave, è doveroso poterle fornire un santuario di pace, dove sia custodita, difesa, allevata, come sacro deposito di Colui, che disse: «Lasciate che i pargoli vengano a me!».

«Sempre Gesù ha una parola dolce per i bambini; ma sullo stesso tempo non risparmia i fulmini della sua ira divina contro quelli che oseranno scandalizzarli: «Guai a voi che mi toccate queste creaturine!» Io le amo di un amore tutto particolare: io le prediligo tanto che li ho affidati a’ miei Angeli da custodire; e voi oserete far loro del male? Legatevi al collo una pietra; buttatevi in mare, ma non scandalizzatemi uno di questi bambini!

«Ecco il vostro rifugio, bambini carissimi, questo Asilo di pace, preparatovi dalla gentilezza di due cuori che vi amano, voi siete le piccole rondini alle quali essi hanno preparato il nido. Di qui vedrete le chiare albe della vostra primavera e i primi bei raggi della vostra giornata. Qui sentirete il caldo che fa germogliare le anime; ed anche nel gelo della vostra casa forse po-

  1. Erano presenti: — Sua Eccell. il signor prof. sen. Panizzardi Carlo; Taverna conte Lodovico; l’On. Taverna Deputato al Parlamento Nazionale (Desio); — nobili Signore della nostra aristocrazia e rispettabili Famiglie della città e dintorni.
vera e sconsolata, potrete pensare bimbi, che un sentimento di amore e di carità trasforma le cose e le abbellisce, e potrete credere che verrà il sole anche per voi! perchè c’è il sole dell’anima e voi qui lo avrete sentito.

«Senonchè nel fanciullo abbiamo il futuro uomo, anzi, in lui sta racchiusa in embrione la società avvenire. E chiaro adunque, che quali furono i primi suoi passi, tali saranno i secondi; e quali furono i giorni dell’infanzia, tali saranno quelli della vecchiaia. Voglio accennare qui alla necessità dell’educazione cristiana, alla necessità che queste tenere pianticelle, fin dal loro primo germogliare, abbiano da ricevere elementi sani, perchè possano crescere vigorosi e dare frutti condequi.

«Oh la prima parola che giunge all’orecchio del bambino! oh il primo aere morale che respira! il primo sorriso che si incontra col suo! quale impressione lasciano su di lui!... forse per sempre incancellabili! Di qui i nostri angioletti prenderanno il volo — oh, sarà certo che di qui lo prenderanno, da queste mura amate e benedette, dove avranno conosciuto i primi compiacimenti dello spirito e d’onde porteranno per il mondo con la fibra della nostra gente, colla fede gagliarda dei nostri avi, coll’immagine della loro mamma e del loro padre, il nostalgico ricordo della prima scuola!

«E ben lo sanno i nobili fondatori di questo splendido Asilo, che hanno preparato a questi fiori appena sbocciati una aiuola dove si respira l’aria vivificante della Religione. E perchè questo non rimanesse solo un voto, ma si realizzasse, essi, con una fede degna delle tradizioni della loro illustre famiglia, hanno voluto affidare le sorti dei nostri bimbi alle Suore del Cottolengo. Permettete che porga il mio riverente saluto anche a voi, Suore gentili e pietose, che vi siete fatto così alto apostolato della educazione del cuore e della mente dei piccoli; voi che cercate il compenso dell’opera vostra solamente nel pensiero di Dio, così avrete l’omaggio del più soave e nobile sentimento degli uomini: la gratitudine!

«Mirando le condizioni nelle quali è posta talora l’infanzia, quali e quante non dubbie ragioni rendono commendevole l’opera, che oggi si inaugura per la munificenza dell’illustre famiglia Uboldi!

«La fanciullezza non è solo abbandonata per imperdonabile incuria dei genitori: lo è spesso per una fatale necessità della vita. Il padre, la madre devono lavorare da mane a sera..., come custodiranno i loro figlioli? Come impediranno che aria meno pura non li abbia ad offendere?

«In tali deplorevoli circostanze ecco altre menti, altri cuori, che ispirandosi a sentimenti che vengono dall’alto, suppliscono l’opera de’ genitori nella custodia amorosa di tante povere esistenze!

«Qui i bambini impareranno i primi rudimenti della istruzione; qui ritroveranno tutto quello che si esige pure per lo sviluppo della loro vita corporea che esplicata nei moltissimi movimenti, servirà a dare alla Patria giovani forti, prodi e valorosi. A questo fine i si-